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"Un milione di rose per Angela Davis" era il motto di una campagna di solidarietà nata nella Germania dell'Est tra il 1970 e il 1972 a sostegno di Angela Davis, filosofa americana, femminista, comunista e rivoluzionaria del Black Power, accusata di terrorismo in California. Il movimento ha saldamente ancorato l'"eroina dell'altra America" nella memoria culturale di un'utopia sociale ormai scomparsa, e che dopo la sua assoluzione l'ha accolta come ospite di Stato. Da parte sua, Angela Davis sperava in un movimento internazionalista che promuovesse una democrazia socialista, femminista e non razzista, l'antitesi delle sue esperienze di violenza e oppressione in quanto donna nera negli Stati Uniti. Questo momento di speranza costituisce il punto di partenza storico per la mostra all'Albertinum di Dresda (2020-21), che presenta materiali d'archivio, ritratti di Davis realizzati da pittori statali della DDR e opere di artisti contemporanei incentrate sulle questioni per le quali la filosofa si è battuta all'epoca, e che ancora oggi presentano un carattere d'urgenza.